Quando si parla di parto naturale si fa riferimento al parto che avviene in modo spontaneo, senza ricorrere quindi al taglio cesareo che dovrebbe limitarsi ai casi strettamente necessari e problematici. Mano a mano che la data presunta del parto si avvicina, la futura mamma si sente sempre più elettrizzata ma aumentano anche le preoccupazioni e tra queste una delle maggiori riguarda il dolore. La maggior parte delle donne è terrorizzata da questo aspetto, perchè dopotutto ormai è risaputo: quello che si prova durante il parto è un dolore che mai si proverà nella vita ed è veramente terribile. Non bisogna però farsi sopraffare dal timore: alcune donne addirittura non avvertono un male così insopportabile e quindi anche questo aspetto è del tutto soggettivo.
Durante il parto naturale inoltre sono molte altre le cose a cui pensare: si provano emozioni uniche ed indescrivibili, che fanno spesso passare in secondo piano il dolore.
Parto naturale: le prime doglie
Una donna capisce quando il momento del parto è vicino, perchè compaiono le doglie e tutta la zona del basso ventre inizia a dare fastidio, con dei doloretti che possono essere più o meno intensi ma in tutti i casi non sono quasi mai insopportabili. Questa primissima fase può avere una durata variabile da poche ore fino anche a due giorni, quindi fino a quando la situazione rimane invariata non ha senso andare all’ospedale. Può risultare molto utile fare una bella passeggiata all’aria aperta, o ancora meglio un bagno caldo che calma il dolore e qundi ci fa sentire subito u po’ meglio. In questa primissima fare non vale proprio la pena agitarsi: anzi, bisogna cercare di riposare il più possibile e distrarsi, magari leggendo un libro o ascoltando musica. Tra poco ci si dovrà impegnare e più si arriverà riposate e meglio è!
Il travaglio: quando è il momento di andare in ospedale
Molte donne si chiedono quando sia il momento giusto per andare in ospedale e la risposta è sempre la stessa: quando inizia il travaglio! Come riconoscerlo? In questa fase le doglie iniziano a diventare sempre più regolari e ravvicinate e può tornare molto utile controllare quanto tempo passa tra un episodio e l’altro. Quando le doglie iniziano a presentarsi a 5 minuti l’una dall’altra, allora è arrivato il momento di andare in ospedale ma niente corse o affanni: si ha ancora tutto il tempo del mondo! Un travaglio solitamente dura dalle 10-12 ore se è la prima gravidanza, mentre se è il secondo figlio può essere decisamente più breve e non superare le 2-3 ore.
Il parto naturale: l’ultimo sforzo
Come abbiamo detto, il travaglio può essere anche molto lungo quindi conviene sempre cercare di stare tranquille. Ad un certo punto, le doglie cambiano e diventano sempre più forti al punto che la donna prova un immenso desiderio di spingere. Siamo arrivati al punto delle contrazioni, che durano circa 2-3 minuti l’una e sono intervallate da alcune pause che possono durare anche 5 minuti l’una. Ogni volta che arriva la contrazione, la mamma spinge fino a quando il bambino non esce completamente: anche qui però non aspettiamoci dei tempi troppo rapidi. In media ci vogliono un paio d’ore se siamo alla prima gravidanza.