La translucenza nucale è un esame ecografico non invasivo che permette di individuare le probabilità che il nascituro sia affetto dalla sindrome di Down. Attualmente rientra tra le misure di prevenzione previste per tutte le donne in gravidanza e viene quindi erogato gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale. In alcune regioni però, come vedremo, la translucenza nucale non è ancora completamente gratuita ma fortunatamente il costo non è esagerato se l’esame viene effettuato in una struttura pubblica.
Questa ecografia è fondamentale per rilevare l’eventuale rischio di malformazioni cromosomiche e in particolare la sindrome di Down, ma per ottenere una maggiore attendibilità oggi viene associato al Bitest ossia ad un esame del sangue specifico.
Translucenza nucale: di cosa si tratta?
La translucenza nucale è un esame ecografico e quindi non rappresenta rischi nè per la madre nè per il feto perchè non invasivo. Prevede la misurazione dello spessore del tessuto sottocutaneo della nuca del feto e viene effettuato con una semplice ecografia. Se la translucenza nucale risulta alta rispetto a quelli che sono ritenuti i valori soglia, significa che il bimbo potrebbe essere affetto da sindrome di Down. Tuttavia, l’attendibilità di questo esame non è garantita al 100% e per questo la tranlucenza nucale viene associata al Bitest.
Translucenza nucale e bitest
Il bitest è un esame del sangue specifico che viene effettuato in combinazione con la translucenza nucale per individuare il rischio di malformazioni e difetti cromosomici. Questo test misura la concentrazione nel sangue della madre di due ormoni: l’ hCG e la PAPP-A. Dai risultati è possibile ottenere una diagnosi più accurata ed attendibile.
Translucenza nucale: quando farla e quanto dura?
Questa ecografia viene effettuata tra la 11 e la 14 settimana di gravidanza: è infatti in questo periodo che è possibile individuare con maggior precisione eventuali malformazioni e difetti cromosomici nel feto. La durata del test va in genere dai 30 minuti ai 45 minuti, ma dipende tutto dalla posizione del bimbo e da una serie di fattori che potrebbero rendere l’ecografia più difficile da interpretare. In tutti i casi, parliamo di un esame non invasivo quindi si può stare del tutto tranquilli perchè non prevede rischi come avviene nel caso di altri esami quali ad esempio la villocentesi.
Valori e quando preoccuparsi
Per interpretare i valori normali della translucenza nucale è necessario il medico o l’ostetrico, perchè non parliamo di limiti soglia assoluti. Questi sono influenzati dalla lunghezza del bambino e da altri fattori che potrebbero incidere notevolmente. Ad ogni modo, in linea generale ha senso preoccuparsi quando la translucenza risulta superiore ai 3,5 millimetri. Anche valori inferiori però potrebbero essere a rischio, quindi il consulto del medico e l’interpretazione dei risultati da un professionista sono necessari.
Il costo dell’esame
Come abbiamo accennato, questa ecografia viene oggi effettuata gratuitamente nella maggior parte delle strutture del Sistema Sanitario Nazionale e al massimo può essere richiesto il pagamento del ticket pari a circa 60 euro. Se invece si effettua l’esame presso una struttura privata i costi risultano molto più alti e possono andare dai 200 ai 300 euro.